Le informazioni per l'edizione 2025 sono in fase di aggiornamento.

Cosa si mangia in Italia a Natale? Un viaggio tra le tradizioni del Belpaese.

Natale è alle porte e come ogni anno le famiglie italiane si preparano a vivere momenti di gioia e ritrovo intorno a una tavola addobbata. Da Nord a Sud le tradizioni si tramandano, i piatti si differenziano, ma la regola è sempre una: mangiare bene. Del resto in Italia, paese del buon cibo, non potrebbe che essere così.
Ma quali sono le tradizioni italiane più diffuse? Oggi vogliamo accompagnarvi in questo viaggio alla scoperta dei piatti di Natale più amati dagli italiani.

Nord Italia

Il piatto che rappresenta l’inverno e la tradizione, ormai viene preparato non solo in Emilia Romagna ma in tutte le regioni italiane, con varianti e aggiunte che incontrano i gusti locali sono i tortellini in brodo. I Ripieni di lonza di maiale, polpa di vitello, mortadella e gli ingredienti segreti di ogni famiglia, trovano l’accoppiamento perfetto con il brodo di cappone.

Per gli amanti della carne, da Genova arrivano i ravioli con il tuccu zeneize (tocco genovese), un sugo che si prepara partendo da un tocco di carne di vitello, cucinato molto a lungo insieme alla salsa di pomodoro. Il risultato è una salsa densa e saporitissima che unita ai ravioli dà vita a un piatto strepitoso. Il tuccu, cotto a lungo e morbidissimo, viene poi servito come secondo piatto.

Uno dei formaggi protagonisti del Friuli Venezia Giulia è il Montasio, un prodotto di alto livello con una tradizione antichissima. Insieme agli gnocchi di patate e ai porri, il Montasio è l’ingrediente che rende unico questo piatto, perfetto per il periodo natalizio.

Dal Piemonte arrivano invece gli agnolotti del plin. Nati dalla tradizione delle Langhe, Monferrato e Roero come alternativa al classico raviolo. Il nome plin significa pizzicotto, a rappresentare il gesto che viene fatto per chiudere il ripieno, composto da carne e verdure. Uno degli accostamenti tipici degli agnolotti è con la salsa di verdura con una grattugiata di parmigiano e scaglie di tartufo, rigorosamente piemontese!

Per chi ama i sapori più intensi i casoncelli alla bergamasca sono la scelta più azzeccata. Come molti dei piatti della tradizione, i casoncelli derivano da da una ricetta di recupero per gli avanzi della carne. Nel tempo la preparazione si è arricchita fino ad arrivare a quella di oggi, dove il protagonista è il ripieno fatto con un mix di carne di maiale e carne di vitello arrostita. A completare il ripieno vengono aggiunti grana padano grattugiato. uva sultanina, amaretti, aglio tritato e prezzemolo mentre come base del condimento viene usato il burro.

Centro Italia

Per il Centro partiamo dalle Marche con il Vincisgrassi: la base di questo piatto è composto da vari strati di pasta al forno, condita da parmigiano e ragù fatto con diversi tipi di carne, ma ogni nonna marchigiana ha la sua personale versione arricchita con altri ingredienti quali besciamella o l’aggiunta di altri tagli di carne. Un primo piatto davvero gustoso per un pranzo ricco che sa di famiglia.

Passiamo poi a un grande classico della cucina toscana, tramandato da generazioni di gente di montagna, in epoche in cui la caccia e la raccolta dei funghi servivano per la sopravvivenza. Come molte ricette italiane, da piatto di sostentamento, le pappardelle al ragù di cinghiale e funghi porcini sono diventati una vera e propria prelibatezza della cucina regionale. Un piatto da provare abbinato ai raffinati vini del territorio.

Gli spaghetti alla nursina sono invece uno dei piatti più amati della tradizione umbra. Protagonista degli spaghetti alla nursina è il prelibato ma costoso tartufo nero che viene grattugiato e riscaldato insieme ad olio extra vergine, aglio e acciughe. Una vera esplosione di sapori, da non perdere per chi è amante dell’oro nero dell’Umbria!

Dalla regione Abruzzo, a cui appartiene un’antica tradizione nella preparazione della pasta fatta in casa, arriva il rintrocilo, un tipo di pasta che prende il nome dal particolare mattarello con cui viene lavorato l’impasto, composto da acqua, sale e farina. Un piatto povero, della tradizione contadina, che racconta anche l’ingegnosità nel creare una pietanza con pochissimi ingredienti. Il rintrocilo viene accompagnato con sugo di terra a base di carne oppure con i “pelosi” (un tipo di granchio) di mare.

Sud Italia

Passiamo al meridione con un piatto siciliano il cui nome parla da solo: il falsomagro. All’interno di un grosso involtino, composto da una fetta di carne di manzo, si nasconde un ghiotto ripieno i cui ingredienti variano di zona in zona. In linea di massima per la farcitura si usa la mortadella, il lardo, il caciocavallo e le uova sode. Due scuole di pensiero sulla preparazione: c’è chi lo preferisce al forno e chi in pentola.

Simbolo delle festività natalizie napoletane, la minestra maritata vede l’unione tra verdure e diversi tagli di carne. Il risultato è una gustosa zuppa, nutriente e dal sapore equilibrato, preparata con aggiunte o modifiche della ricetta che variano di casa in casa. Derivando dalla cucina povera, inizialmente venivano usati scarti di carne ricchi di grassi, oggi, invece, si preferisce utilizzare tagli di carne più magra.

Tra i diversi piatti della tradizione sarda vi presentiamo i culurgiones de casu friscu, un primo piatto del pranzo di natale, simili ai ravioli, composti da pasta all’uovo e ripieni di pecorino fresco, bietole e noce moscata. Sono diversi i condimenti con cui vengono proposti, la versione più classica prevede la salsa di pomodoro ma sono serviti anche fritti o cotti al forno.

Uno dei piatti più iconici della cucina lucana, il baccalà con i peperoni cruschi è simbolo della tradizione contadina lucana. Il baccalà infatti era l’unico pesce che poteva essere conservato per lungo tempo sotto sale mentre il peperone crusco è il re indiscusso della cucina della Basilicata. Un ottimo secondo piatto della tradizione natalizia che ormai viene gustato in tutti i periodi dell’anno.

Il nostro viaggio, per quest’anno, termina qui. Ma siamo pronti a scoprire insieme nuove tradizioni per il nuovo anno, continuate a seguirci per scoprire tutto il buono dell’Italia.

Correlati